Ci sono alcune parole di cui diamo per scontato il significato, tra queste sicuramente abbiamo il termine storia.

Se apriamo il vocabolario, ogni singolo elemento che balena alla mente di chi si sofferma a considerare il significato del termine va al proprio posto. Storia è una ricostruzione di eventi collegati tra loro.
Un tuffo nel passato a partire da un presente in cui teniamo un filo di lana che seguiamo a ritroso.
Una versione a contrario del percorso di Hansel e Gretel.
Perché le storie, la storia sono importanti?
Sono esempi da seguire, guide, ci servono per tararci rispetto alle sfide del futuro e ci fanno capire l’importanza dell’hic et nunc.
Le storie, sopratutto quelle familiari, ci legano ancor di più alle nostre radici.
Ci fanno portatori di messaggi preziosi nei confronti del nostro futuro.
Ci insegnano cosa significa essere fieri e orgogliosi e ci aiuta a ricostruire lati di noi stessi.
Questa premessa è nata spontaneamente quando ho conosciuto Francesca e Sara Piana, un esempio che condividiamo con voi e che incarna il valore purissimo della storia umana, che si intreccia con un prodotto.
Come sempre la cosa bella che intendo estrinsecare è la comprensione di quello che sta dietro a una creazione. Una sorta di etichetta che ricostruisce “la filiera vitale” di quello che indossiamo, portiamo nelle nostre case/tavole.
La storia di Francesca e Sara
Francesca e Sara tramandano la loro storia, quella della loro famiglia, quella del loro padre.

“Mio padre, Turi Piana, ha sempre avuto un’attenzione particolare per la sua terra. Un amore viscerale che, nel corso della sua vita, lo ha spinto ad impegnarsi attivamente per la rinascita e la valorizzazione della Sicilia, tramite l’agricoltura e l’imprenditoria”.
La caparbietà, la passione di un uomo che ha abbracciato la sua terra,
“un vulcano propulsivo di idee” ha dato vita a un prodotto unico, frutto di un amore intenso per la storia di un territorio che doveva omaggiare: la Sicilia.
E’ da questo seme, dalla cura trasmessa dall’amore di una famiglia, che nasce Spinamara, un distillato a base di ficodindia, arancia amara e cardo mariano.
Spinamara

“La nostra famiglia, da sempre, è stata incuriosita dalla ricchezza che il nostro territorio può trasmettere. [..] Dopo aver ritrovato un antico scritto sulle usanze dei monaci che allocavano nel convento di San Vito sull’Etna, nel XV sec., e prendendo spunto dalla storia, abbiamo deciso di metterci in gioco, ricreando una miscela e adattandola ai nostri gusti”.
Da una storia, che è bellissimo rivivere nella mente e ad ogni sorso di Spinamara, immagino le tavole di un convento immerso nella natura, silenziosa e profumata, in cui i monaci allietavano la fine del loro pasto con un liquore che conciliasse loro il riposo, ispirato al “bastadduni“, con frutti di arancio amaro e erbe aromatiche.

Un tripudio di profumi, colori e odori. Ogni sorso di Spinamara racchiude tutta l’intensità dell’Isola: “[…] i profumi del ficodindia, le note agrumate dell’Arancia amara appena raccolta e note erbacee che ben si bilanciano con la parte alcolica dell’amaro”.
Spinamara può essere gustato come i monaci insegnano, ma la sperimentazione di Turi e della sua famiglia ha permesso l’uso di questo profumato digestivo anche in cucina, per piatti sia dolci, sia salati.
Francesca e Sara raccontano dell’ottima combinazione di Spinamara aggiunto a piatti come risotto ai carciofi, provola fresca e melagrana. Uno spunto curioso per il palato, per cuochi e appassionati. Del resto, un frutto nato dai frutti di un gioiello incastonato nel Mediterraneo, non può che avere questi effetti non può che rivelare certe sorprese.
“Fin dalla nascita del nostro progetto, ci siamo preposti l’obiettivo di distillare la Sicilia, con i suoi sapori, i suoi colori e il suo calore”.
Sorseggiare Spinamara rivela questo obiettivo, la storia, la passione di Turi e della sua famiglia.
Ecco a cosa serve la storia. Serve ad aggiungere, ad apprezzare ancor di più.
Ogni sorso di Spinamara deve esprimere l’amore e l’unione, per la terra, la famiglia, la passione, per la terra e la sua storia, la volontà e la caparbietà di riuscire in un intento, il desiderio di portare nelle tavole assolate o nelle sere calde d’estate, sorsi di bellezza, sorsi di Spinamara.
Ringrazio Francesca e Sara per la gentile concessione delle foto.
Potete acquistare Spinamara sul sito
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