L’inusuale pioggia isolana non ha fermato la folla. Una folla fitta, vicina, forte e vera. Il seguito intrepido fatto di donne, uomini, bambini e anziani. Una città lustrata e agghindata a festa; una città che apre le sue porte a Lei, ad Agata: tanto amata e dolce guardiana del capoluogo Etneo.
Cullata tra l’Etna e il mare, la città dell’elefante di Piazza Duomo oggi festeggia Sant’Agata: una donna, una forza, un’eroina, una principessa per la città di Catania.
Tre giorni scanditi di gioia e di festa, preparati in modo certosino da un intero anno.
Una folla bianca, illuminata dai ceri, portati con l’ardore della devozione e della fede tra le vie di una città che alterna momenti di sonno dolcissimo, in cui si prega sommessamente, a momenti di veglia gloriosa per rendere omaggio alla più bella che viene festeggiata da tutti,i devoti tutti.
Non solo Catania e il suo hinterland per assistere alla giornate delle festività, ma gente da tutto il mondo.

Sarei andata quest’anno se avessi potuto. Ma mi piace ricordare la prima volta in cui andai. Approfittai del fatto che durante il periodo universitario abitavo al centro della città. Così, decidemmo di vivere la festa.
Piazza Duomo apre il suo sipario: la platea urla e acclama tra lacrime di gioia. Tutto si fa per Agata. Una commistione purissima tra sacro e profano. Come per i figli si vogliono le cose migliori, la città, incarnando la più vera delle Sicilianità, per la Santa è madre e figlia allo stesso tempo.
I palazzi si illuminano e le strade si incerano. Desideri e miracoli si respirano in una fumosa atmosfera fitta di speranza vispa come le fiamme dei ceri portati sulle spalle dei devoti.
Medagliette e santini, coccarde e saji. Chiunque s’inchina alla Sua grandezza. E si rimane in silenzio ad osservare questo spettacolo, questo spaccato di anima, questa visione di cuore nudo che batte all’unisono. Suggestioni forti che si celebrano quando si incrocia lo sguardo incantato, fiero del busto ligneo dorato e brillante. I suoi occhi incrociano lo sguardo di tutti indistintamente. La sua purezza fa cantare persino le suore in Via crociferi. Viene portata dalla disinvolta volontà della sua città tra tutte le sue mura. Fuochi e fiori freschissimi, nuovi ogni giorno. Fioretti e mani strette le une alle altre, singhiozzi di aiuto e plateali ringraziamenti di miracoli mentre la Montagna le sorride e il mare trasforma la sua spuma in perle.
Anche chi non crede, viene naturalmente attratto. Tutti la cercano e tutti vogliano pregare per lei. La sua forza è incommensurabile e la sua bellezza attraversa lo stretto e il cielo; la sua città si prende cura di lei.
E non ci si può non commuovere davanti a tanta vita.
Grazie a Vito Finocchiaro (@vitofinocchiarovf) per la gentile concessione delle immagini.