
Di fiori e d’azzurro: Taormina oltre le apparenze

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Ritorno a casaIle aveva trascorso un’estate piena.
Di affetto.
Di amicizia.
Di amore.
Aveva finalmente raccolto…ed era pronta per una rinnovata semina.
Aveva capito che la libertà non ha prezzo. Si conquista con il rispetto per gli altri e per il mondo che ci circonda.
Va onorata con onestà e responsabilità verso ciò che si è.Sapeva chi era e dove era giunta. Era felice.
S.P.
Con pacatezza e senso della realtà si apprestava ad immergersi, ancora una volta, nella quotidianità.
Avrebbe atteso con fiducia il ritorno dei giorni, quelli della fatica e della soddisfazione.
Non avrebbe per nessuna ragione rinunciato ai propri sogni né avrebbe smesso di investire nelle relazioni e nei legami forti.
Nessun peccato di presunzione ma la forza di essere centrata nel suo essere.
TAORMINA
Settembre proprio oggi si chiude e con lui i granelli di sabbia che restano dall’estate. L’autunno è alle porte e ci accoglie pieno di cambiamenti.
Proprio in questo ultimo giorno di settembre, Cartoline d’Altrove saluta l’estate con un luogo che, per me, ne è sempre stato uno dei simboli.
Fiori colorati inerpicati sui muri, vicoli e una vista azzurra del quadro di Moreno hanno creato nella mia mente la connessione con Taormina.

Questa puntata di Cartoline d’Altrove è meno pratica delle altre.
La fama, gli eventi che la scelgono, la sua bellezza rara e il turismo di massa rendono agevole la ricerca di cosa vedere o dove alloggiare.
Difficile invece cogliere, in un luogo magico come quello e così pieno di passanti e vita alla moda ( di apparenze, forse, il senso di quella essenza che vive, certe volte, un po’ nascosta e che cercherò di raccontarvi.
Ho sempre immaginato Taormina e il suo corso come una donna dai lunghi capelli biondi e dalle mani affusolate; mani che simboleggiano le due porte: l’una rivolta alla montagna e l’altra rivolta allo stretto; mani che traggono forza e dolcezza da ciò che toccano: i fianchi della montagna, la spuma del mare, le coste delle isole vicine.

Tutto si trasforma in flusso corposo come lava che arriva dritto al cuore, un cuore che si affaccia sul più bello dei mari, quello che fa da specchio al vulcano e che diffonde i raggi brillanti della luce del sole e della luna.
Il corso è sinuoso come un corpo; si inerpica tra dune e vicoli. Dai balconi eleganti, abbelliti da lucide ceramiche cadono, soavi come boccoli che si adagiano sulle spalle, piante e fiori.
I palazzi e le chiese e il teatro, che si incontrano lungo la via, sono gioielli preziosi: antichi monili che celano affettivi ricordi e avrebbero vite, epoche da raccontare.Lei è così: un soggetto da ritrarre, da vivere e guardare.
Per rimanere stupiti sia dal monte che dal mare.

